LUCCA – Il futuro  sindaco dovrà manifestare maggiore sensibilità alle tematiche della salute, istituendo un osservatorio sanitario e un numero telefonico di riferimento  in modo tale che sia i cittadini che gli operatori sanitari possano segnalare direttamente le problematiche che vivono”. Qd affermarlo è Alessandro Di Vito, candidato al consiglio comunale per Forza Italia-Udc a sostegno di Mario Pardini sindaco.
Un ritorno al dialogo tra azienda, utenti e personale che deve diventare strategico sia per l’amministrazione che per l’azienda Usl – chiosa Di Vito -. E’  ovvio che per ottenere questo i lucchesi debbano voltare pagina, perché il centrosinistra negli ultimi 10 anni di governo non si è dimostrato sensibile“.

Il personale oggi è allo stremo delle forze e per di più demotivato a causa di un sistema organizzativo per “intensità di cure” e di una logistica del nuovo ospedale che  ha creato numerose criticità a cui da otto anni non dà una risposta – sottolinea Di Vito -. Oltre alla necessità di risolvere il problema dei posti auto per i dipendenti,  l’insufficiente numero di armadietti negli spogliatoi li costringe  a portarsi zaini o valigette 24 ore che vengono lasciati a terra; il numero degli Infermieri non è  adeguato alle necessità assistenziali dei pazienti per lo più anziani e con multiple patologie, mentre l’attuale blocco delle assunzioni disposto dalla Regione continua ad essere portato avanti in gran segreto, creando incertezza in chi ha un incarico temporaneo e aumentando  il carico di lavoro sugli altri”.

Di Vito, che è un medico del pronto soccorso, sottolinea come  il rapido turn over del personale da reparto a reparto o addirittura verso servizi territoriali o altri ospedali, debba far riflettere sull’organizzazione. “Il Covid19 ha creato ulteriore disagio sia per il continuo rimodellamento dei reparti che per la mancata rotazione del personale – conclude il candidato al consiglio comunale -. Il continuo pendolarismo dei medici nella Valle del Serchio per coprire servizi  rappresenta un altro momento di forte tensione e demotivazione a scegliere come lavoro  la nostra area territoriale: e  addirittura si stanno paventando  ordini di servizio con i quali Specialisti del San Luca devono andare a coprire turni nell’ospedale dell’Isola d’Elba. Queste sono alcune delle questioni che un sindaco non supino alla Regione deve affrontare”.

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