“Io sto con i lavoratori, le imprese e le cooperative. Sto con quella politica chiara, che genera regole chiare per evitare interpretazioni contraddittorie ed incertezze, mentre non posso stare, e quindi condividere, quella politica che non riesce a fare leggi comprensibili per il semplice fatto di voler dare l’impressione di tutelare e salvare capre e cavoli. Cercando di salvare capre e cavoli si è fatto ancora più danni”: è il commento di Massimo Mallegni, Senatore di Forza Italia in merito allo sciopero di imprese e cavatori in programma lunedì 1 aprile a Carrara. “Non sono mai stato particolarmente favorevole agli scioperi ma credo che, in questo caso, sia l’unico strumento per mettere in moto un meccanismo di riflessione seria ed onesta sul futuro del nostro bacino estrattivo e su una filiera che non si ferma alla cava ma che interessa settori tra i più diversi, dall’edilizia al trasporto, dai servizi alla sicurezza. La nostra regione si può permettere di mettere mandare in crisi un sistema economico così importante? Io credo di no ma è quello che sta facendo con i fatti”. Mallegni, da sempre impegnato al fianco delle imprese, aveva scomodato alcuni mesi fa anche il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani arrivato a Carrara per una visita nelle cave all’indomani della famigerata applicazione dell’articolo 58 bis della legge regionale 35/2015 che aveva sospeso le attività di lavorazione di alcune cave. “Le imprese chiedono solo leggi chiare e certe – conclude – e non leggi interpretabili che dall’oggi al domani, a seconda del vento, possono cambiare. Il rispetto delle leggi è un dovere delle imprese, che sono l’unico strumento per generare occupazione, il dovere della politica è però quello di fare leggi semplici e certe”.