“Non ci saranno aste pubbliche da codice dei contratti per gli stabilimenti balneari. Ed è preoccupante che il 90% dei concessionari ancora non l’abbia capito”.
Il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni ha esordito in modo forte al convegno che si è tenuto a Cervia – organizzato da Mondo Balneare – su ‘Il futuro delle spiagge’ .
“Nessun balneare ha letto la legge che regola rapporti tra concessionari demaniali e lo Stato. Ciò che mi stupisce – ha detto Mallegni – è che non ci sia stata voglia di approfondire riguardo un settore che coinvolge 30 mila famiglie e un milione di occupati.
La nuova norma prevede che non ci siano più gare, bensì procedure selettive, cioè in base al punteggio frutto di una serie di circostanze. Prima delle procedure dovrà esser compiuta una mappatura dei tratti di spiaggia libera e di quelli in concessione.
Gli indennizzi ci saranno, legati alle opere realizzate sull’arenile e dovranno essere valutati con perizia giurata seguendo il valore di mercato. La tutela mira per la prima volta al valore dell’impresa: l’avviamento commerciale è un elemento mai esistito prima per il demanio in concessione.
La procedura selettiva non è una gara, il codice dei contratti non si applicherà alle concessioni demaniali, bensì ci sarà una selezione fatta a punteggio per valorizzare l’esperienza, la qualità dell’offerta e la tradizione turismo italiano.
Con questa legge abbiamo evitato un possibile assalto delle multinazionali alle nostre spiagge. In sostanza abbiamo salvato i balneari e col prossimo Governo di centrodestra scriveremo i decreti attuativi che valorizzino imprese e futuro dell’Italia”.
Mallegni ha poi fatto chiarezza su uno degli elementi di preoccupazione per i balneari: la scadenza delle concessioni.
“In sostanza non scadrà mai. Il concessionario che continuerà a fare investimenti e migliorare i beni immobili – ha evidenziato – di fatto non ci sarà mai una scadenza. Vi saranno poi criteri uniformi per la quantificazione canoni e non aumento indiscriminato.
Purtroppo Fratelli d’Italia, che ha deciso di votare contro senza neppure tentare di cambiare il provvedimento proposto dal Governo, ha commesso un grave errore. Se anche noi avessimo fatto lo stesso senza cambiare la legge proposta dal Governo sarebbe stato cancellato il turismo italiano con ingresso delle multinazionali a usurpare il futuro delle nostre imprese.
Forza Italia invece ha ritenuto di dover combattere per sei mesi in commissione in Senato e far approvare una legge nel solo interesse di realtà turistiche e cittadini.
Questo significa governare: servono esperienza e credibilità che solo noi abbiamo dimostrato”.
